LUOGHI E DINTORNI
Villammare
Cenni storici...
Villammare è una località turistica balneare piuttosto rinomata, a ridosso delle colline del basso Cilento e non lontana dal parco del Cilento considerato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. L’economia locale è basata, principalmente, sulle attività turistiche con numerosi alberghi e campeggi e sulle iniziative legate al terziario.
Il borgo di Villammare è anche ricco di tradizioni e strutture secolari, come l’antica torre di avvistamento costruita per difendere la località dalle incursioni dal mare di vari popoli predatori.
Villammare si trova sulla costa tirrenica al centro del golfo di Policastro, lungo la SS 18. Dista circa 3 km da Sapri, 8 da Policastro, 15 da Scario e 3 da Vibonati. Vicina a Villammare si trova un’altra località balneare, Capitello, frazione di Ispani.
Vibonati
Cenni storici...
Centro agricolo del golfo di Policastro, situato nell’entroterra a NW di Sapri, su uno sprone sottile ed allungato, la cui configurazione è ricalcata sulla struttura dell’abitato, compreso tra due valli tributarie del torrente Cacafava, presso la cui foce è Villammare. Vibonati si trova ai margini del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano a pochi chilometri dalla Basilicata e dalla Calabria. Il centro del paese è arroccato ed è composto di un centro storico di origine medioevale. La frazione Villammare si estende sul mare ed è a forte vocazione turistica. Da segnalare la presenza nella frazione di una torre telegrafica risalente al periodo vicereale spagnolo. Chiamato in passato li Bonati, Libonati o semplicemente Bonati, secondo storici locali, Vibonati sarebbe stata fondata da coloni romani e sia la Vibo ad Siccam di cui parla Cicerone.
Dal punto di vista artistico, Vibonati è denominato “il paese dei portali” per la grande quantità di portali, appunto, che si rincorrono tra le viuzze (ruve) del borgo.
Sapri
Cenni storici...
La città di Sapri ha origini molto antiche e viene considerata il cuore del golfo di Policastro. In età romana la baia e il suo entroterra furono tenute in grande considerazione. Cicerone la definì parva gemma maris inferi (“piccola gemma del mare del Sud”). Ancora oggi ci sono dei resti di edifici romani vicino a La Specola. Sapri è nota soprattutto per la tragica spedizione di Carlo Pisacane del 28 giugno del 1857, ricordata in versi dalla famosa poesia La spigolatrice di Sapri di Luigi Mercantini.
La tragica impresa è commemorata da un obelisco eretto nel primo centenario situato in largo dei Trecento, da una statua di Pisacane risalente alla prima metà del secolo scorso nella villa comunale e da una raffigurazione in bronzo che rappresenta la “Spigolatrice” suggestivamente adagiata sullo scoglio dello Scialandro, idealmente protesa verso la baia di Sapri dove i trecento sbarcarono. Ogni estate, la spedizione viene ricordata da una rievocazione in costume dello sbarco.
Palinuro
Cenni storici...
Palinuro si estende sulla piccola penisola dell’omonimo promontorio, Capo Palinuro, rinomato per la bellezza paesaggistica, le sue emergenze naturalistiche e per la presenza di grotte sia emerse, visitabili in barca, che sottomarine, raggiungibili solo in immersione.
Palinuro personifica il caro nocchiero di Enea, che perde la vita perché il dio del sonno lo fa addormentare con musica e dolci parole e poi lo butta in acqua. Enea accortosi della mancanza dell’amico lo cerca ma non trovandolo immagina la sua morte. In realtà, come raccontato nell’Eneide, Palinuro nuota fino a raggiungere la costa, dove viene ucciso dai velini e lasciato insepolto sulla riva del mare; per questo motivo, quando Enea scende agli inferi e incontra il fantasma del suo nocchiero, questi lo prega di cercarne il corpo e di dargli degna sepoltura, affinché la sua anima possa riposare in pace. Nelle cronache e nei documenti medievali e rinascimentali il toponimo si trova solo nella forma Capo Palinudi; in seguito fu ulteriormente corrotto in ‘Palinuro’ dalla dizione dialettale locale Palinnuri.
Maratea
Cenni storici...
Forse in Italia non c’è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. La separa da una catena dolomitica, tutta rocce color carnicino, punteggiata di villaggi […], di castelli diruti e antiche torri saracene, un declivio boscoso rotto da fiumiciattoli e torrenti e sepolto sotto le fronde dei lecci e dei castagni.
Il territorio di Maratea si estende per poco meno di 68 km². Ha per confini indicativi a nord il comune di Sapri in Campania e Rivello, a sud quello di Tortora in Calabria, a est Trecchina e da dopo di essa il resto della provincia di Potenza e a ovest il mare.
Ciò rende Maratea l’unico comune della propria provincia ad affacciarsi sul mare e l’unico della Basilicata sul Tirreno.
Scario
Cenni storici...
La storia di Scario inizia probabilmente intorno all’anno 1000 a.c., con l’arrivo di popolazioni italiche che popolarono queste terre per cinque secoli fino all’arrivo dei greci nel 471 a.C., seguiti poi dai romani tre secoli più tardi. Durante le invasioni barbariche della prima metà del VI sec. il dominio bizantino portò un lungo periodo di serenità che si protrasse fino ai primi del IX sec. quando le incursioni dei saraceni cominciarono a flagellare le coste del Cilento.
Nel 915, sbarcati nel porto dell’Olivo, i pirati saccheggiarono Scario, mettendo in fuga gli abitanti. Nei secoli successivi il borgo marinaro si riprese, fino a quando nel 1534 e 1552 il pirata turco Khair-ad-Din Barbarossa e il suo successore Dragut Rais Bassà la saccheggiarono e devastarono, lasciandola deserta per più di un secolo. Grazie all’amore per il territorio di alcuni pescatori, supportati dai conti Carafa della vicina Policastro, Scario cominciò a risorgere. Sull’origine del nome ci sono diverse ipotesi,la più attendibile è che il nome derivi dal greco Skariòs (piccolo cantiere navale).
Marina di Camerota
Cenni storici...
Nel XIX secolo ed agli inizi del XX, Marina di Camerota ha subito il fenomeno dell’emigrazione, rivolta in particolare verso il Sudamerica ed il Venezuela: per i legami mantenuti con quelle terre, in una piazza del centro, di fronte al porto, è stata eretta una statua al “Libertador” venezuelano Simón Bolívar, al quale sono anche dedicati la via principale del paese e al cinema locale.
Marina di Camerota si trova lungo la strada statale 562, ad 8 km est di Palinuro, 5 da Camerota, 18 da San Giovanni a Piro, e circa 90 da Salerno. L’area costiera comprende ad ovest le zone e località di Grotta Caprara o del Ciclope (che ospitava una famosa discoteca), Cala del Cefalo, Cala Finocchiara, Cala d’Arconte (con un’isoletta adiacente) e Calanca. Ad est vi sono Lentiscelle.
Sita proprio sul 40º parallelo nord, è il centro abitato più meridionale della Campania. Il punto geografico più meridionale è, invece, Punta degli Iscolelli.